Le organizzazioni sanitarie sono sempre più disposte ad adottare nuove tecniche e sistemi, quali il monitoraggio delle attività, per consentire agli infermieri sia di fornire una migliore assistenza personalizzata ai residenti, sia di gestire in maniera più efficiente il proprio tempo. Almeno, questo è il principio guida. In pratica, però, le nuove tecnologie sanitarie che vengono prese in considerazione non sempre vengono ritenute redditizie dal punto di vista dei profitti che garantiscono.
Qual è il problema? Come possiamo garantire che le nuove tecnologie apportino un valore aggiunto?
1. Trasformare la visione e la strategia in tecnologia
Quando si implementa una nuova tecnologia per le case di cura, l'attenzione viene spesso posta sull'applicazione tecnica, piuttosto che sulla privacy e sulla dignità dei residenti. In linea di principio questo approccio non è sbagliato, a condizione che rispecchi la strategia dell'organizzazione.
In pratica, però, nel considerare tutte le possibilità tecniche di un nuovo sistema, i manager e gli operatori sanitari spesso perdono di vista rapidamente questa prospettiva.
Ad esempio, gli operatori sanitari in genere preferiscono escludere ogni rischio possibile, attivando di conseguenza tutti gli allarmi possibili all'interno di un sistema. Ma la quantità elevata di allarmi prodotti all'interno della struttura implica che gli operatori sanitari dedichino troppo tempo a rispondere a ogni allarme, anche quando le chiamate potrebbero non essere urgenti. Ciò determina uno stress da allarme che peggiora notevolmente la qualità della vita lavorativa del personale sanitario. Il settore sta già facendo fatica a reclutare un numero sufficiente di persone e le esigenze del lavoro fanno sì che il turnover del personale resti elevato. L'introduzione della tecnologia nelle case di cura a lungo termine ha offerto l'opportunità di ridurre il rischio per i residenti, ma allo stesso tempo la tecnologia stessa è diventata un problema per chi fornisce assistenza.
Ciò che serve è una migliore gestione della tecnologia, che non influisca negativamente sull'assistenza ai residenti.
Quando si implementa un nuovo sistema, viene creato automaticamente un quadro chiaro che tiene conto in primo luogo della visione dell'organizzazione. La visione deve quindi comprendere tutti i parametri: la sicurezza e il benessere dei residenti, la qualità della vita lavorativa e una maggiore efficienza per gli assistenti, nonché la facilità di implementazione tecnica e il miglioramento della soluzione nel tempo.
Questo approccio consente ai professionisti sanitari di prendere decisioni e pianificare azioni in modo indipendente, tenendo conto delle leggi e dei regolamenti pertinenti, quali quelli riguardanti l'assistenza e la coercizione.
2. Considerare la situazione a livello individuale
Indipendentemente da quanto sia avanzato un sistema, uno standard definito non soddisfa mai completamente le esigenze e i desideri di ogni residente. Per utilizzare un sistema di automazione per le case di cura in modo efficace, è necessario poterlo adattare a ciascun residente.
Se da un lato, le diverse misure e gli allarmi integrati in un sistema di automazione per case di cura limitano la libertà dei residenti, dall'altro ne possono aumentare la sicurezza.
L'equilibrio ottimale tra questi due aspetti è diverso per ogni residente.
Zohre prosegue: "Ci impegniamo naturalmente a ottenere il massimo grado di libertà possibile per ciascuno dei nostri residenti, considerandone anche la sicurezza. Talvolta è necessario mettere in atto alcune misure di sicurezza, come ad esempio un allarme di "Allontanamento dal letto" per un paziente a rischio di caduta. Ma è anche possibile ridurre al minimo queste misure, migliorando l'uso pratico del sistema. Ad esempio, quando una casa di cure ha impostato durante la notte un allarme di "Allontanamento dal letto" per un residente a rischio di caduta, ci si è resi conto che era necessario garantire la presenza di un assistente in camera ogni volta che il residente si recava in bagno, sebbene non fossero stati identificati altri rischi.
Tale situazione portava a un'invasione della privacy del residente che non era necessaria, oltre a creare un compito evitabile per l'operatore sanitario.
Come soluzione, il sistema è stato resettato in modo da emettere un allarme solo se il residente non tornava a letto dopo dieci minuti. Per le strutture di assistenza (e la famiglia del residente) si tratta, quindi, di imparare ad assegnare le priorità necessarie e a personalizzare l'impostazione degli allarmi."
Questo approccio può davvero trasformare il modo in cui il personale svolge il proprio lavoro. Consente di sviluppare un approccio molto più personalizzato all'assistenza di ogni residente, permettendo di trascorrere più tempo con chi ha più bisogno di assistenza, fornendo al contempo rassicurazione a quei residenti che hanno esigenze meno impegnative.
3. Adattare il modo di lavorare
Quando si opera con i sistemi di automazione destinati alle case di cura, è importante che gli operatori sanitari imparino ad affidarsi a questa tecnologia utilizzandola come un supporto nello svolgimento di determinate attività di assistenza.
Ad esempio, l'uso di sensori intelligenti, associati a una soluzione di monitoraggio dell'attività, consente al personale di assistenza di effettuare controlli notturni sui residenti.
L'introduzione di una nuova tecnologia nel settore sanitario richiede modalità di lavoro diverse, motivo per cui la sua implementazione va ben oltre la semplice inclusione di gadget tecnici nei processi esistenti. La tecnologia ha un impatto fondamentale su tutti gli aspetti di un'organizzazione.
"Un sistema di automazione per case di cura non può semplicemente coesistere con un modo consolidato di fare le cose né essere introdotto in modalità consuete di operare. Una nuova soluzione tecnologica ha un impatto tangibile su tutte le attività di assistenza che gli operatori sanitari devono svolgere. Ecco perché è importante ricordare che "si tratta di una trasformazione organizzativa, piuttosto che di un cambiamento tecnico".
Zohre Ghorbanzadeh, Global Segment Marketing Manager
Ovviamente, i dettagli dell'implementazione vengono considerati comunque da un punto di vista tecnico. E questo approccio metodologico porta spesso i consulenti di Ascom a lavorare a stretto contatto con i fornitori, affinché il personale della casa di cura venga coinvolto molto di più nell'intero processo di implementazione, aumentando al contempo il supporto all'interno dell'organizzazione a favore della nuova tecnologia.
Così il personale della casa di cura si rende conto che il sistema tecnologico diventa una parte essenziale dell'assistenza fornita. In tal modo, il sistema di automazione della casa di cura diventa una parte integrante delle cure e della visione di tale struttura.
Le organizzazioni iniziano a porsi domande fondamentali, come ad esempio:
• Come vogliamo trattare i clienti residenti?
• Quali sono le esigenze specifiche di ogni residente?
• Come vogliamo migliorare il nostro flusso di lavoro e il carico di lavoro degli assistenti?
• Come traduciamo queste esigenze nei nostri sistemi?
La visione e il processo di ogni casa di cura sono fondamentali per un'implementazione di successo. Il messaggio unilaterale "Ecco il nuovo sistema e tutto ciò che permette fare" viene dunque messo da parte.
Fortunatamente, un numero crescente di organizzazioni si sta rendendo conto che il successo dei sistemi implementati è determinato dal grado di supporto che ricevono dal personale che li utilizza, soprattutto quando il personale è stato coinvolto nelle fasi iniziali del processo di cambiamento per collaborare alla creazione di nuove procedure lavorative.
Scopri di più sulle nostre soluzioni per l'assistenza a lungo termine qui.